La Città di Torino riprogramma il trasporto pubblico, ma si dimentica dei disabili.
Riceviamo dal Disability Manager della Citta di Torino Avv. Franco Lepore il comunicato che denuncia la mancata richiesta da parte degli organismi comunali alla fattiva collaborazione nella stesura di un piano di rimodulazione del trasporto pubblico locale al fine di contenere il contagio da Covid-19, che tenga conto anche e soprattutto delle persone portatrici di una qualsiasi disabilità. L'APIC fa parte fin dall'istituzione del Disability Manager del coordinamento di associazioni che collabora con la figura istituzionale, rappresentata dall'avv. Lepore, appositamente creata dal Comune di Torino proprio per dare voce alle necessità e alle difficoltà delle persone che quotidianamente vivono la disabilità direttamente in prima persona o indirettamente tramite un loro famigliare.
Oggetto: Comunicato stampa - Torino riprogramma il trasporto pubblico, ma si dimentica dei disabili.
Ieri, 29 aprile, è stato presentato in Commissione trasporti il nuovo programma che la Città di Torino intende adottare dal 4 maggio per la rimodulazione del trasporto pubblico locale al fine di contenere il contagio da Covid-19. Si tratta di novità sostanziali che modificheranno radicalmente le modalità di spostamento di migliaia di persone. Ovviamente saranno interessate anche molte persone con disabilità che utilizzeranno i mezzi pubblici per motivi di lavoro o di salute. Purtroppo l'Amministrazione Comunale si è dimenticata di coinvolgere il Disability Manager in questa fase cruciale per la riorganizzazione del servizio di trasporto locale.
"Come scritto dalla Sindaca oggi su Facebook, sono diverse settimane che gli uffici comunali stanno lavorando alla programmazione della fase 2 in tema di trasporti, ma nessuno mi ha chiesto un parere circa la mobilità delle persone con disabilità in questo periodo di emergenza" - dichiara il Disability Manager della Città di Torino Avv. Franco Lepore. "Ho chiesto all'Assessore Lapietra copia della documentazione che sarebbe stata illustrata in commissione, ma non mi è stata trasmessa. Ho chiesto al Presidente della 2° Commissione Roberto Malanca di invitarmi alla riunione al fine di poter quanto meno intervenire nella discussione, ma non è giunto nessun invito. Alla fine sono entrato in possesso della documentazione che ho potuto esaminare, per la prima volta, solo oggi".
Nelle slide si legge che per la preparazione e gestione del servizio nella fase 2 ci sarebbe stato il "coordinamento con il Disability Manager rispetto agli interventi previsti".
Sono costretto a smentire quanto dichiarato poiché io non sono mai stato coinvolto in nessun gruppo di lavoro. Ritengo pertanto tale affermazione una mancanza di rispetto nei miei confronti e una presa in giro delle persone con disabilità.
La figura del Disability Manager non deve essere strumentalizzata per questioni di opportunità.
Entrando nel merito della riorganizzazione del servizio, devo rimarcare che nel documento nessuna parola è stata spesa per la mobilità dei disabili. Ricordo che per alcune persone è alquanto problematico rispettare le regole di distanziamento sociale sui mezzi di trasporto. Si pensi ad esempio ai non vedenti che per muoversi necessitano del contatto fisico con il loro accompagnatore e che per orientarsi sono costretti a toccare l’ambiente che li circonda. Pertanto occorre riorganizzare i servizi di trasporto anche in base alle diverse forme di autonomia e mobilità di ciascuno. Continua Lepore: "avrei potuto fornire utili suggerimenti per consentire anche alle persone con disabilità di continuare ad utilizzare i mezzi pubblici in sicurezza. Ad esempio avrei suggerito di destinare una determinata porta e un determinato sedile per l'accesso dei ciechi sui mezzi pubblici; avrei proposto di avviare una campagna di comunicazione preventiva con le Associazioni in considerazione delle profonde modifiche introdotte per le fermate dei bus e per le stazioni della metropolitana".
Nei giorni scorsi - ricorda il Disability Manager - ho già richiamato l'intera Giunta a dedicare maggiore attenzione alle persone con disabilità, soprattutto in questo periodo di emergenza dove servono informazioni certe e azioni coordinate. Ora viene presentato una riorganizzazione strategica del servizio di trasporto locale che stravolgerà la vita dei cittadini, ma senza il mio coinvolgimento. Così non ci siamo. In questo modo andrà tutto bene..., ma per gli altri.
Nei prossimi giorni - conclude Lepore - farò una profonda riflessione del mio ruolo di Disability Manager in questa Amministrazione Comunale. Questa emergenza ci obbligherà a pensare in modo strutturale a nuove modalità di istruzione, di lavoro, di trasporto e di vita di relazione. La Città, nell'alveo delle proprie competenze, ha l'obbligo di garantire condizioni di pari opportunità perché nessuno deve essere lasciato indietro.
Torino, 30 aprile 2020
Avv. Franco Lepore
Disability Manager della Città di Torino
COMUNICATO STAMPA IN FORMATO PDF