Ci rivolgiamo a Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione, a Roberto Speranza, ministro della Salute e a Domenico Arcuri, commissario all’Emergenza. Siamo una rete di Associazioni a supporto di adulti e bambini con perdite uditive. In rappresentanza delle famiglie di bambini/e sordi/e o ipoacusici/che e in vista del ritorno tra i banchi di scuola e delle tante domande su come ciò avverrà, chiediamo di porre attenzione al tema dell’accessibilità acustica e ai bisogni psico-sociali di tutti gli studenti, al fine di garantire la normale fruizione delle lezioni alla luce delle nuove normative Covid-19.
Un’adeguata accessibilità acustica è fondamentale per l’apprendimento. Lo studio di Alexander Goldin, Barbara Weinstein e Nimrod Shiman How do Medical Masks Degrade Speech Reception? (“Come le mascherine chirurgiche degradano la ricezione vocale?”) dimostra ad esempio che ogni tipo di maschera funziona essenzialmente come un filtro acustico per la parola, attenuando le alte frequenze (2000-7000 Hertz) di chi le indossa da 3 a 4 decibel per una semplice maschera medica e di quasi 12 decibel per le maschere N95. Ciò significa che la degradazione della qualità del linguaggio, in combinazione con il rumore/riverbero dell’ambiente e l’assenza di segnali visivi, rende il discorso quasi incomprensibile per molte persone con perdita dell’udito. Una ridotta udibilità/comprensione aumenterà quindi lo sforzo di ascolto e diminuirà le risorse cognitive per la comprensione.
La mancanza di un chiaro e facile accesso delle informazioni uditive al cervello drena le riserve cognitive del bambino e diluisce la comunicazione e l’apprendimento. Gli alunni/e e gli studenti/esse sordi/e o ipoacusici/che andrebbero incontro a un concreto ed elevato rischio di apprendere più lentamente. Le maschere, infatti, non solo diminuiscono la comprensione, ma impediscono la lettura del labiale e della mimica facciale, mettendo i ragazzi/e a rischio di un ulteriore isolamento dai loro coetanei.
Al fine di ovviare a entrambi i problemi, proponiamo dunque l’uso di maschere trasparenti che dovranno essere certificate per essere utilizzate in aula; l’installazione di un sistema microfono per l’intera classe; che i ricevitori individuali siano messi a disposizione dal Servizio Sanitario Nazionale per tutti gli studenti con perdita di udito, allo scopo di facilitare l’accessibilità acustica; che venga introdotta la trascrizione istantanea del parlato via LIM (Lavagna Interattiva Multimediale).
L’utilizzo di maschere trasparenti potrebbe inoltre apportare un enorme beneficio a tutte quelle persone con ipoacusia che si affidano alla labiolettura come ausilio per la comprensione dell’interlocutore. Esse potrebbero essere utilizzate nei luoghi sociali, e in particolare negli uffici pubblici, dove la comprensione di quanto viene detto può essere fondamentale.
Certi di un riscontro e convinti che una costruttiva collaborazione possa avere risultati efficaci e positivi per tutti, restiamo a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, allo scopo di garantire la piena accessibilità allo studio in un luogo di apprendimento senza barriere, dove tutti possano raggiungere il loro massimo potenziale, così come sancito dalla Costituzione e dalle vigenti norme legislative.